NEMO PROPHETA IN PATRIA – Biennale Venezia
DETTAGLI EVENTO
Data: | Aprile 20, 2024 |
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Location: | Palazzo Donà dalle Rose |
Indirizzo: | via Fondamente Nove, 5038 Venezia Italia |
Line Up
L'EVENTO
Dopo il suo debutto nel 2022, la Repubblica del Camerun torna sotto i riflettori alla 60ª Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, con il progetto “Nemo propheta in patria,” che invita 5 artisti camerunensi e 8 artisti internazionali provenienti da Italia, Germania, Paesi Bassi, Francia, Colombia e Cina.
Gli artisti locali includono Jean Michel Dissake, Hako Hankson, Kendji & Ollo Arts, Patrick-Joël Tatcheda Yonkeu, Guy Wouete, mentre la lineup internazionale comprende Angelo Accardi, Julia Bornefeld, Cesare Catania, Adélaïde Laurent-Bellue, Franco Mazzucchelli, Rex e Edna Volcan, Giorgio Tentolini e Liu Youju. Il Padiglione è ospitato a Palazzo Donà dalle Rose, che è stato la sede dei Padiglioni Nazionali della Biennale per anni, grazie ai coniugi Francesco e Chiara Donà dalle Rose e alla loro omonima fondazione privata.
Dopo aver portato la prima mostra ufficiale di NFT alla Biennale nel 2022, il Padiglione della Repubblica del Camerun è il primo a realizzare una mostra a Zero Emissioni di Carbonio, operando in due direzioni complementari: saranno implementate politiche per la riduzione delle emissioni e il riutilizzo dei materiali e, al termine della mostra, tutti gli aspetti legati all’esposizione saranno misurati utilizzando gli standard GHG per calcolare le emissioni di CO2 e compensarle piantando alberi certificati per creare una nuova foresta in Camerun.
Ispirato al tema della Biennale “Stranieri Ovunque,” il progetto espositivo guidato dal commissario Serge Achille Ndouma e dai curatori Paul Emmanuel Loga Mahop e Sandro Orlandi Stagl approfondisce un tema che trova diffusione ovunque e caratterizza ogni epoca. Il detto latino “Nemo propheta in patria” (Nessuno è profeta nella propria patria) mette in evidenza la circostanza che raramente una persona gode di prestigio e riconoscimento nel luogo in cui è nata e dove tutti la conoscono. Al contrario, è più probabile che ciò accada altrove, tra estranei. In questo contesto, un profeta è semplicemente una persona fraintesa dai suoi contemporanei e compatrioti a causa della sua natura dissonante. Questa figura si distingue per qualcosa, non necessariamente a livelli estremi o di genialità, ma per la sua capacità di vedere oltre, di vedere ciò che gli altri non vedono, di anticipare i tempi e di pensare diversamente dalle masse. È per questo motivo che spesso è frainteso, soprattutto nella sua comunità di origine, dove c’è una maggiore aspettativa di conformità alle “norme” del gruppo.
Ci sono numerosi casi storici in cui individui illuminati hanno dovuto cambiare paese a causa dell’opposizione alle loro idee o credenze o sono stati riconosciuti solo dopo la morte. L’arte è sempre stata in prima linea nel superare la discriminazione e diffondere idee in ogni contesto sociale e geografico.
In sintesi, il detto latino riflette una verità universale sulla difficoltà che molti innovatori affrontano nell’essere apprezzati e compresi nel loro ambiente natale, dove spesso prevalgono aspettative di conformità. Come parte di una Biennale dedicata agli stranieri e alle loro diaspore, il Padiglione Nazionale della Repubblica del Camerun porta all’attenzione internazionale alcuni artisti camerunensi e internazionali, fuori dal loro contesto natale ma coinvolti in un progetto di ampie vedute. Il progetto celebra in generale coloro che hanno dovuto lasciare la loro comunità in cerca di lavoro, attenzione e forse successo altrove. Milioni di migranti hanno affrontato questa situazione in tutte le epoche e si può dire che nessuna nazione sia stata risparmiata, sia per alimentare questo fenomeno che per soffrirne.
Il Padiglione della Repubblica del Camerun si presenta come il “padiglione delle meraviglie,” dove i progetti di artisti locali e internazionali si uniscono per celebrare il coraggio di coloro che non hanno mai abbandonato le loro idee, indipendentemente dal riconoscimento ottenuto localmente, guardando ambiziosamente verso un meritato orizzonte internazionale. Un padiglione dove le differenze sono considerate una ricchezza e dove nessuno si sente uno “straniero.”
Durante il periodo di apertura, il Padiglione della Repubblica del Camerun, insieme alla Fondazione Donà dalle Rose, organizzerà numerosi eventi che vedranno la partecipazione di artisti internazionali tra cui il cipriota Alexandros Yorkadjis, la scandinava Sonia Cristoph, l’inglese Tony d’Amico e l’americano David Sirota, oltre alle voci tutte italiane di Alice Valenti, Patrizia Ratti, David Berkovitz e Gianluca Balocco. È un programma di eventi ad alto impatto culturale, che promette di essere ricco di sorprese ed emozioni.
Il Padiglione è reso possibile grazie al supporto della Fondazione Donà dalle Rose, dell’Istituto BIAS, del Doge Venice Red Carpet e di Cometh.